Quando.. "inizia male"
“brutti ricordi..non lo so..non mi riesce mai di trovare dei bei ricordi..”
(Paul/Marlon Brando- Ultimo tango a Parigi)
Quando .. “inizia male”
“brutti ricordi..non lo so..non mi riesce mai di trovare dei bei ricordi..”
(Paul/Marlon Brando- Ultimo tango a Parigi)
Paul, un uomo con un passato traumatico, un'infanzia difficile. Paul è annientato dalla vita, vorrebbe essere senza nome e senza passato e procede lentamente verso l'autodistruzione.
Quando ci si imbatte in persone adulte che infliggono e si autoinfliggono sofferenza, non si è sempre in grado di “avvolgere la pellicola” fino a immaginarli bambini, dove tutto può essere inziato “sufficientemente male”. E in ogni caso questo non può bastare per “giustificare” un comportamento e tanto meno per comprenderlo.
Bisognerebbe tornare indietro e sentire attraverso e con loro.
“In una stanza dove sia accesa soltanto una candela, basta una mano davanti alla sorgente luminosa per oscurare metà del locale. La stessa cosa accade con il bambino: se gli arrecate il benchè minimo danno quando la sua vita è ancora agli inizi, ciò potrà proiettare un'ombra su tutto il resto della sua vita..” (S.Ferenczi,1927)
Quando “inizia male” non ci si ammala tanto per l'accadimento traumatico in quanto tale ma per la negazione dello stesso da parte del nucleo familiare che circonda il bambino, e principalmente dalla madre.
“Un errore è meno dannoso e meno fuorviante di una menzogna, a patto ovviamente che venga riconosciuto”. ( J.Dupont)
La menzogna e la finzione
In un'intervista famosa Marlon Brando, che ha fatto del dolore della sua infanzia un talento, afferma:
“Credo che recitare sia un meccanismo di sopravvivenza..Noi recitiamo per salvarci la vita, lo facciamo tutti i giorni in realtà..Le persone mentono, costantemente, ogni giorno“.
Quando è “iniziata male”, alcune persone hanno dovuto imparare a mentire e mentirsi, costantemente, ogni giorno, fino a non poter riconoscere e distinguere il personaggio dalla persona, la vita reale da quella immaginata per sopravvivere, la finzione dalla realtà, la vittima dall'aggressore.
Dott.ssa Monica Nisticò ©2021