“stava lì nel suo sorriso
a guardar passare il tram
vecchia pista da elefanti
stesa sopra a un macadam"
"Prendi il primo pullman via..
tutto il resto è già poesia"
Guardar passare il tram
Un bellissimo brano di Paolo Conte, “Sparring Partner”, sembra farsi metafora di storie di chi, sulla difensiva, “sta a guardare il tram” della vita che passa.
Lo Sparring partner è "un pugile/atleta da allenamento", è il pugile anziano che allena, quello che si difende più di tutti. Ma fuori dal ring, nella giungla della vita, chi è lo sparring partner, cosa ha difeso per tutta la vita?
“è un macaco senza storia
dice lei
di lui”
La melodia del pianoforte è avvolgente come un'onda da cui ci si lascia portare attraverso un tempo che sembra non dover passare. Ma lo sparring Partner ha quarant'anni ormai e i suoi sono guanti bui in cui si perdono le sue vittorie.
"Ma il suo sguardo è una veranda
Tempo al tempo e lo vedrai
Che si addentra nella giungla
No, non incontrarlo mai"
Una poesia, quella di Conte, pungente e malinconica, come è a volte la consapevolezza che ci porta a fare i conti con le realtà che vorremmo evitare.
"Stava lì nel suo sorriso
a guardar passare il tram
vecchia pista da elefanti
stesa sopra a un macadàm"
Cosa ci vuole per prendere quel tram? Cos'è quel sorriso dello sparring partner?
L'immaginazione e il sogno sono sullo sfondo; la vecchia pista di elefanti e il macadàm, la realtà che si mescola con la fantasia.
"Sono un vecchio sparring partner
e non ho visto mai
Una calma più tigrata
più segreta di così"
La calma tigrata e segreta, il desiderio, una giungla misteriosa in cui smarrire lo sguardo.
"prendi il primo pullman via,
tutto il resto è già poesia"
Scrive Thomas Ogden in vite non vissute:
“ci sono modi importanti in cui non siamo capaci di essere vivi nelle nostra esperienze, che sia l'esperienza della gioia, o la capacità di amare uno o tutti i nostri bambini, o la capacità di essere abbastanza generosi da rinunciare a qualcosa di molto importante per noi (…) o semplicemente sentirsi vivi nel mondo che ci circonda e dentro di noi. (…) Ciascuna di queste limitazioni è un aspetto della vita non vissuta che non abbiamo potuto sperimentare e continuiamo a non farlo.
Abbiamo tutti le nostre particolari aree di esperienza che non siamo stati in grado di vivere, e viviamo alla ricerca di queste esperienze perdute, queste parti perdute di noi stessi.”
Dott.ssa Monica Nisticò ©2022