“un'impressione più forte ci fanno quei casi in cui pare che la persona subisca passivamente nella ripetizione lo stesso destino” (S.Freud)
Autosabotaggio
“ avevo un colloquio di lavoro in centro città sono partito un po' in ritardo e non trovavo parcheggio ad un certo punto mi sono ritrovato in una dimensione surreale la città mi faceva rimbalzare da una zona a traffico limitato all'altra ero nel mezzo del centro storico non sapevo come uscirne il tempo passava e io non potevo lasciare l'auto mi avvicinavo al punto di arrivo e poi mi allontanavo nuovamente vicoli ciotoli ponti chiese sono rimasto intrappolato nei sensi vietati e sono slittato in una sorta di delirio come in un quadro daliniano vedevo i lampioni piegarsi su di me la strada mi avvolgeva e il mio vagare era come un giro della morte alla fine dovetti saltare il colloquio e tornare a casa quasi incredulo (..) persa un'altra opportunità ”
Sviste, ritardi, dimenticanze, un apparente “incidente”, un comportamento che mette in difficoltà o in cattiva luce, occasioni mancate, accadimenti anche a volte insignificanti a cui non si presta attenzione o si considera casuali. Persone che si tengono mortificate, che spesso faticano a realizzare i propri progetti, che si sentono fallimentari o che, ad un certo punto, mettono a rischio una relazione importante in modo non del tutto consapevole. Persone che quando si avvicinano al raggiungimento di un obiettivo “perdono il treno”, una volta, due, tante volte.
Se anche si arrivasse a conseguire il successo professionale prima o dopo si finirebbe per metterlo a rischio.
Spesso, però, non si vive una vita neanche minimamente soddisfacente perchè ad ogni passo in avanti segue almeno un passo falso che azzera tutto.
Alcune persone avvertono una grossa sofferenza perchè percepiscono, dentro di loro, una forza che le spinge a rovinare relazioni che possono diventare troppo intime o sabotare se stesse quando ci sono possibilità di crescita e di successo.
La difficoltà principale è di riconoscere in tempo quali comportamenti autodistruttivi si stanno mettendo in atto che porteranno ad un esito deleterio per la propria vita.
Per questo quando poi accade qualcosa di negativo, si può essere portati a ritenersi semplicemente sfortunati e credere che se le circostanze esterne cambieranno le cose andranno meglio. Ci si sente come se non si potesse fare nulla e questi eventi “sfortunati” continuano “casualmente” a ripetersi. Ma cos'è che si ripete?
Dietro la tendenza ad autosabotarsi si nasconde sempre un dolore importante da cui difendersi e allontanarsi, una parte di se stessi sofferente e distruttiva che va aiutata ad evolversi, forse esperienze infelici del passato che si riattualizzano e di cui si rimane prigionieri.
“Varie volte nel corso della mia vita oppressa dalle circostanze, mi è accaduto, quando voglio liberarmi da qualche loro groviglio, di vedermi improvvisamente accerchiato da altre dello stesso ordine, come se ci fosse definitivamente una inimicizia nei miei confrotni nella tela incerta delle cose. Tiro via dal collo una mano che mi soffoca. Vedo che nella mano, con la quale ho tirato via l'altra, è rimasto impigliato un laccio che mi era caduto sul collo con il gesto di liberazione. Allontano, con precauzione, il laccio, ed è con le mie stesse mani che quasi mi strangolo”
(Fernando Pessoa)
Dott.ssa Monica Nisticò ©2021